Una riflessione sulla approvazione del DL Liquidità imprese e le PMI

Il decreto liquidità, nato alla fine di marzo 2020 in piena emergenza COVID-19, per dare ossigeno alle imprese italiane, è stato convertito con alcune modifiche in una legge approvata in via definitiva al senato lo scorso 4 giugno.

In quel DL il Premier Conte annunciava la possiblità di richiedere una somma di denaro fresco (fino ad un massimo di 25.000 Euro o del 25% dei ricavi del periodo precedente) con un finanziamento chirografario, senza cioè dover prestare in cambio alcuna garanzia reale. La garanzia del 100% di tale finanziamento sarebbe stata a carico dello stato attraverso un Fondo di Garanzia. Questa iniezione di liquidità avrebbe consentito di fare fronte almeno inizialmente all’emergenza del momento, ad esempio per pagare dipendenti e fornitori, evitando che i problemi di liquidità innescassero un circolo vizioso potenzialmente mortale.

Dal 4 giugno 2020 la legge ha ampliato da 25mila a 30mila euro il tetto ai prestiti alle PMI garantiti al 100% dal Fondo di Garanzia e allungato da 6 fino a dieci anni il tempo per la sua restituzione, restando fermo il preammortamento pari a 24 mesi (due anni) in cui si dovranno restituire solo gli interessi e non anche le quote del capitale. il prestito non può superare il 25% del fatturato 2019 oppure il doppio della spesa salariale annua 2019.
Le PMI che volessero un ottenere una liquidità eccedente questi limiti possono comunque farne domanda, ma ricadendo nei soliti vincoli (bilancio e quant’altro) richiesti per qualunque altro tipo di finanziamento.

Le domande inoltrate agli istituti bancari dalle PMI italiane sono state davvero tante e, dopo un iniziale periodo di richieste di formalizzazioni procedurali, seppure con una certa lentezza dovuta alla mole di lavoro anche solo per l’inserimento dei dati, dalla fine di aprile le banche hanno cominciato l’erogazione dei finanziamenti richiesti.

Quello che mi chiedo è quante siano la PMI che abbiano fatto questa richiesta di liquidità senza aver prima valutato attentamente non solo come utilizzare quel denaro, ma anche avere formulato un attendibile piano per restituirlo. Non sia fuorviante la frase “garantito al 100% dal Fondo di Garanzia”: quei soldi andranno comunque restituiti, pena le stesse conseguenze di segnalazione in centrale rischi e in Crif che colpirebbero finanziamenti non così garantiti, i decreti ingiuntivi, e tutto il resto.

Una azienda in difficoltà non può pensare di richiedere un prestito senza avere prima progettato attentamente tutto il processo di utilizzo e restituzione di quella somma: ora più che mai il tempo di improvvisare è finito, ora più che mai le aziende che ne avessero bisogno dovrebbero affidarsi ad un copilota che, come in una gara di rally, le aiuti a studiare in anticipo il percorso e le affianchi durante la gara.

Se conoscete imprenditori che volessero fare due chiacchiere con uno di questi copiloti, fate il mio nome con fiducia: vi farò fare bella figura.