Sei un imprenditore o un libero professionista?

Ti sei mai fatto una delle seguenti domande?

Come posso riuscire a tenere sotto controllo la liquidità aziendale nel tempo?
Come posso fare per non trovarmi all’improvviso senza soldi sul conto corrente?
Come faccio a sapere se la mia azienda stia producendo denaro o se invece lo stia bruciando?
Qual è il mio margine di contribuzione?
Perché la banca non mi dà la cifra di cui ho bisogno?

 

Se ti sei riconosciuto in almeno una delle domande scritte qui sopra significa che sei nel posto giusto.

 

Mi chiamo Fabio Ravanelli e dal 1997 gestisco una piccola impresa commerciale di famiglia, in cui ho riscontrato tutte le problematiche qui sopra: Prandini Perlineonline S.r.l.. Ti confesso che la mia laurea in Economia e Commercio mi ha indubbiamente aiutato a comprendere ed affrontare questi problemi, ma non a risolverli nella pratica.
Quindi, come credo facciano tutti gli imprenditori, il primo passo è stato quello di rivolgermi al mio commercialista: per noi il dottore commercialista è diventato una sorta di tuttologo, che oltre agli adempimenti fiscali debba conoscere e sapere fare un po’ di tutto. Purtroppo per loro gli adempimenti a cui devono fare fronte sono sempre più numerosi ogni anno, per cui, salvo i casi di studi grandi e strutturati, il commercialista non è il professionista giusto che possa intervenire e risolvere materialmente queste problematiche.
Fu però lui a ricordarmi che all’università avevamo studiato che le aziende più grandi adottavano delle strategie e degli strumenti informatici per risolvere questi problemi e per rispondere a queste domande, il cui insieme era chiamato Controllo di Gestione, quindi avrei dovuto rivolgermi ad un consulente specializzato in questo campo.

Avevo trovato la soluzione delle grandi aziende, ma io non lo ero: Quindi come avrei potuto mettere in pratica le loro strategie del Controllo di Gestione nella mia piccola impresa? Dovevo trovare un esperto di Controllo di Gestione e parlare con lui per capirlo.
E così feci, contattando quello che sarebbe diventato il mio mentore e amico, Roberto Spettoli. Correva l’anno 2005.

Grazie a lui e ai suoi insegnamenti riuscii ad adattare alla mia piccola azienda tutte le strategie di Controllo di Gestione di cui avevo bisogno. Fu davvero un lavoro di fino, tagliato su misura per la mia S.r.l. ed ebbi i seguenti benefici:
1) Grazie ad un file excel, che adattai alla mia realtà, imparai ad come inserire dati previsti e dati consuntivi per ottenere uno schema che anticipasse l’andamento dei miei conti correnti bancari fino ad un anno nel futuro: da quel momento non ebbi mai più il problema di restare senza soldi sul mio conto corrente aziendale, perchè gli eventuali probabili sconfinamenti erano previsti diversi mesi prima. Questo mi dava il tempo di intervenire in vari modi per risolvere il problema con largo anticipo.
2) Grazie alla riclassificazione del mio bilancio trovai non solo il mio margine di contribuzione, ma addirittura riuscii ad individuarlo prima per ciascuna categoria di prodotti e infine per ciascun singolo articolo (e la mia ditta ne aveva circa 6.000).
3) Facendo poi una previsione dell’andamento aziendale, detto budget, smisi di “navigare a vista”: non solo riuscii a controllare il mio andamento effettivo rispetto alle previsioni, ma anche a vederne gli scostamenti e poi a capirne le motivazioni. In tal modo potevo intervenire per risolvere l’eventuale intoppo e tornare a viaggiare secondo la rotta prevista.
4) Sempre con la riclassificazione del bilancio vidi anche come stessero lavorando i miei soldi investiti nell’azienda e che risultato mi stessero portando. E questi dati mi servirono anche a preparare dei business plan (cioè dei budget che si riferiscono a previsioni dell’andamento aziendale ad almeno 3 anni nel futuro) per richiedere i finanziamenti bancari e capire fino a quale cifra la banca me li avrebbe potuti concedere.
5) Dal punto precedente consegue il fatto che potevo anche vedere se la mia azienda stesse producendo o bruciando denaro, senza che me ne accorgessi, rischiando seriamente crisi di liquidità e nei casi più gravi il default nel medio-lungo perdiodo.

Ci ero riuscito! Avevo adattato alla mia realtà e alla mia dimensione parte delle strategie e degli strumenti informatici delle grandi aziende e avevo ottenuto le informazioni che mi servivano e che mi avrebbero permesso di guidare la mia impresa con sicurezza e di basare ogni decisione disponendo di dati certi e specifici. E a farlo mi ero anche divertito.

Pensai che ogni imprenditore avrebbe dovuto conoscere queste strategie e contare su tutti quei dati e quelle informazioni e che mi sarebbe piaciuto trasmetterle a tutti gli altri miei colleghi.
Roberto mi disse che ero nato per fare questo lavoro e mi propose di collaborare insieme a lui. Accettai subito, perchè avevo dimostrato sulla mia S.r.l. che non ci sono imprese troppo piccole per il Controllo di Gestione, ma soltanto imprenditori che non hanno ancora incontrato il consulente giusto.

Sono quindi 18 anni che faccio questo lavoro, con passione ed entusiasmo, con l’obiettivo di essere l’interfaccia giusta per risolvere i problemi pratici gestionali degli imprenditori.

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